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martedì 19 luglio 2011

Airport 2011

Come ben sanno tutti quelli che viaggiano o hanno viaggiato in arero, dopo la tragedia dell'undici settembre e l'avvento del "Dead Man Walking", "El Decaparecido", "il Latitante più Latitante del mondo", nonché Osama Bin Laden e la sua cricca di invasati, comporre un bagaglio a mano rischia di essere una vera e propria impresa.
Cioè, i fondamentali li sappiamo tutti: scansione minuziosa delle borse da passeggio, perquisizione virtuale delle cavità corporali, niente oggetti potenzialmente pericolosi nel bagaglio che si porta nell'abitacolo e soprattutto NIENTE LIQUIDI. Non sia mai che la tua bottiglietta d'acqua sigillata contenga qualche liquido potentemente corrosivo che tu hai introdotto badando poi di RICHIUDERLA CON LA FRESA DA BORSETTA..
Come avrete capito, ho ben avuto modo di verificare che la faccenda ha le sue perfidie, e anche le sue zone d'ombra.
Passo a spiegare.
Arriviamo, io e Topo, con grazia all'aeroporto di Venezia tirando le valige, quella monumentale e quella piccola, rigorosamente 50x30x20 e senza bottiglia d'acqua. Facciamo di buon grado la fila all'imbarco bagagli. E qui la prima contraddizione: imbarcano i nostri transatlantici senza battere ciglio, evidentemente sicuri che la temperatura glaciale della stiva avrebbe DISINNESCATO LE POTENZIALI BOMBE AD OROLOGERIA che questi potevano contenere, perché, meraviglia, non ci sono porte a raggi x: le valige passano dal nastro trasportatore a un carrello che un pazzo furioso guiderà a velocità insensata fino all'aereo. Ma al limite non ci faccio caso, e penso "Tanto meglio.."
Arriviamo al check in e comincia la comica: un video pseudo-terroristico ti intima di posare negli appositi contenitori qualsiasi oggetto controverso tu porti con te: anelli, orologi, pc, borse, cinture, targhetta sulla mutanda, capsula dentale, chiodo da ginocchio rotto e chi più ne ha più ne metta. Io mi limito ad appoggiare su richiesta il computer e a far passare borsa e valigia.
...
(suspence)
BIIIIIIP!!
Cazzo!
E comincia la danza: mi passano il metal detector portatile dappertutto, davanti, dietro, tra le dita dei piedi, dietro le orecchie.
Niente.
Scansionano la borsa.
Niente.
Scansionano il bagaglio a mano.
BIIIIIIP!!
Maledetta! Tu quoque!!
Una signorina con la divisa e l'aria da "attenti al cane" mi porta su un tavolo e mi fa aprire la valigia.
Fruga tutte le mie cose.
Apre il beauty del trucco. Io penso "stai a vedere che si attacca agli smalti.."
Apre il beauty del cosmetici.
Ecco! Lì il corpo del reato! Rischiosissimo! Letale!
IL BALSAMO AL MELONE DI LUSH IN BARATTOLO!!!
E i suoi complici! La maschera al tuorlo d'uovo e la crema per il viso Clinique, infida come tutti i francesi.
Chiedo con garbo: "Ma sono creme, io sapevo che soltanto i liquidi devono essere stivati.."
Lei mi risponde con altrettanto garbo: "No, sono proibiti i fluidi in generale oltre i 100ml. Deve buttare tutto, o se preferisce può imbarcare la valigia nella stiva."
Io non me lo sono fatta ripetere due volte: ho fatto nuovamente la fila, ho pagato 60 salatissimi euro, ho ripassato tutto al laser, ho sudato freddo finché non ho visto le mie valige sul nastro a Santa Cruz ma NO, IO I COSMETICI APPENA COMPRATI NON LI BUTTO.
Fin qui una classica storia di follia aeroportuale.
Il divertente è stato quando mi si è spezzata un'unghia sorvolando l'Atlantico, e con nonchalance ho tirato fuori dalla borsa le FORBICINE che porto sempre con me.
Il Topo esterrefatto: "Quelle come hai fatto ad imbarcarle????"
Io cado dal pero: "Non mi ha fermato nessuno! La borsa l'ho ripassata, non ha bippato!"
...
No comment
Signori che fate le guardie al check-in e che badate alla sicurezza di noi che voliamo, innanzitutto vi rivolgo un ringraziamento per la responsabilità che vi prendete e l'imbarazzo che dovete provare nel mettere le mani nella nostra roba. Poi un suggerimento: invertire l'ordine, scansionando prima il bagaglio a mano così da stivare in seguito il non-imbarcabile sembra brutto?
Infine una domanda: se una come me, al primo volo, mai stata in un terminal, ha imbucato un paio di forbicine a punta, sarà mica il caso di lasciare in pace le nostre bottigliette, che il superterrorista se vuole vi frega come gli pare??
Per fortuna il bagaglio è arrivato a destinazione sullo stesso aereo, tutto intero, salvo l'operaio-minchia del nastro trasportatore che ha sbattuto il trolley più piccolo sulla pista dell'aeroporto di Madrid con me che guardavo orripilata dal finestrino (la suddetta valigia è rosa fucsia: la riconoscerei fra mille).
L'avventura alle Canarie può cominciare!