Get Adobe Flash player

venerdì 22 ottobre 2010

Profondo disgusto

Ok, ok, smettete per un attimo di fare quello che state facendo.
Fermi, per favore. FERMI!!!
Qualcuno ha visto la prima pagina del "Giornale" di oggi?
Se non avete avuto il piacere ve la illustro io: titolo cubitale, I MANTENUTI DA BERLUSCONI; sotto le foto di Saviano, Zagrebelski, Scalfari, Benigni e gente di questa levatura. E sopra, più piccolo ma chiaramente leggibile, "I martiri del regime".
Prima di tutto un applauso per i geniali redattori del quotidiano: non deve essere stato facile ammettere, sia pure in modo implicito, che la cultura, l'informazione, l'intrattenimento, siano solo casse di risonanza del Premier.
E poi tanti complimenti per la tesi sostenuta. Certo deve essere impensabile per dei galoppini andare contro corrente, dimostrare libertà di pensiero in un sistema completamente foraggiato dal nemico. Sarebbe francamente più gentile e più carino continuare a dire che va tutto bene, anche se non ci saranno pensioni per i precari, l'immondizia sommerge Napoli (è necessario che io ricordi che era stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del premier?) e la televisione è tutta un culetto svolazzante.
A questi signori che si fregiano del titolo di giornalisti, cosa che, per inciso, comporterebbe anche una certa responsabilità, io dico no.
Dico che io mi sento un martire di regime, che non accetto di venire limitata nel diritto sacrosanto di vedere e leggere quello che mi pare, che la sospensione di programmi "estremi" come può essere "Annozero" o in misura minore "Che tempo che fa" e "Parla con me" danneggia tutta Italia, perché zittire qualunque tesi impoverisce l'intero discorso.
Dico che è una vergogna sbattere in prima pagina le facce di intellettuali illustri (andatevi a guardare chi è Gustavo Zagrebelski, e se smetterete di piangere sarete d'accordo con me) millantando un fair play ideologico che è roba da scuole elementari: certo, che disgraziati, è ovvio che costoro, affermati e famosi in tutti i campi, non fanno altro che mendicare attenzione contando le pulci in testa a Silviopoverino, senza avere il coraggio di sostenere l'impopolare tesi "va tutto bene". Dovrebbero: in fondo se è lui che paga bisogna come minimo mostrargli gratitudine.
Eh no, ragazzi. Silvietto non mi sta pagando un cazzo. Non paga la pensione di mio marito, precario, che deve ricorrere alla previdenza alternativa, non pagherà le scuole per i figli che avrò, non paga i servizi di cui non potrò usufruire perché stiamo scontando tutti una contrazione economica che esiste solo nella mente dei babau di sinistra.
E dico a tutti quelli che hanno la pazienza di leggermi di informarsi, spulciare su internet, magari registrarsi su Facebook e aderire alle pagine di informazione alternativa, che ti pubblicano in bacheca le notizie ogni volta che escono.
Io dico basta.
E ci aggiungo un "che schifo"..

Nessun commento:

Posta un commento