Ho appena visto in tv, su una delle reti del beneamato zio Silvio che il Minzolini's BerluscaFanClub mi obbliga a guardare mentre mi cucino il pranzo, la presentazione di uno spettacolo di seconda serata, RealCSI, che riprende i casi di cronaca nell'ottica del famoso serial televisivo.
La voce fuori campo recita: "Tizia, quindici anni, violentata e uccisa da un aggressore" e il poliziotto aggiunge: "l'aggressione più violenta che abbia mai visto"..
Ora.
Come pretendiamo di poter mediare la violenza reale quando la televisione ci mostra quanto di peggio esiste nella natura umana sotto forma di un elementare passatempo?
E ancora.
Tutto ciò non rischia da un lato di banalizzare forme atroci di comportamento quando esse dovrebbero venire deprecate?
Questa si può chiamare informazione, attenzione alla realtà, realismo? Non è sciacallaggio? Non sarebbe meglio che i mezzi di comunicazione, nelle fasce deputate all'intrattenimento, cerchino di mediare la violenza alla quale le realtà già ci sottopone con l'attenzione all'educazione, allo spirito critico, al senso artistico degli ascoltatori?
E infine.
Da uno a dieci, quanto sono illusa?
(dalla regia dicono 417..)
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